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Mercoledì 10 Giugno 2015  10:57

MEDICO E STUDIOSO: IL DOTTORE PIETRO FORLEO. QUIPUGLIA - Attenzione ai raggi del sole: tintarella sì ma il pericolo melanoma è sempre in agguato

L’ESTATE 2015 E LA TINTARELLA - PER LA NOSTRA RUBRICA SCIENTIFICA “IL MEDICO QUIRISPONDE”, ECCO IL PARERE DELL’ESPERTO. La parola d’ordine anche in questo caso è “prevenzione”. A parlare è uno stimato medico pugliese, il dottore Pietro Forleo, dermatologo e studioso della materia, che abbiamo intervistato. Ecco poi cosa c’è da sapere su come affrontare, con le dovute cautele ed in discreta tranquillità, una corretta esposizione ai raggi del sole.



Il sole fa bene o fa male? L’esposizione solare al mare o in montagna che sia e, più in generale, l’esposizione ai raggi del sole in genere, allora, produce benefici sì oppure no, alla nostra pelle ed alla nostra salute?

E’ questo uno dei principali argomenti, vero e proprio dilemma, che tiene banco in questo periodo in particolare tra la gente ma anche tra gli esperti del mondo scientifico. Da qui numerosi i trattati e gli scritti anche sotto forma di articolo che di fatto parlano di un argomento, anche questo, davvero molto serio ed anzi che non deve essere assolutamente sottovalutato e verso il quale urge prendere coscienza della necessità di una buona prevenzione, attenta e costante. Per tutti, indistintamente.

Ed è così che pertanto, a pochissimo tempo davvero ormai dall’arrivo dell’estate piena (di fatto oramai alle porte) trattiamo e parliamo di un argomento che a molti - se non certamente a quasi tutti i lettori - interessa particolarmente: parliamo infatti di sole e di tintarella.

I tempi cambiano, sono cambiati del resto anche modi e tempi di esporsi al sole rispetto ad alcuni anni fa. E’ cambiata peraltro infatti anche la ricerca sul campo con la scienza di riferimento che viene in soccorso ed aiuto dell’uomo, non solo nel divulgare il più possibile e mettere in luce quanto scoperto (cosa che deve far prendere di fatto coscienza dei pericoli cui si va incontro) ma anche nel mettere in pratica una conseguente importantissima politica di idonea prevenzione volta proprio a cercare di tutelare la salute dell’uomo stesso.

Molto spesso infatti alcune malattie dermatologiche conseguenti ad una errata esposizione ai raggi del sole possono mandare letteralmente in tilt donne e uomini costretti a vivere così con vero e proprio disagio la malattia. Altre volte, poi, alcune patologie cutanee gravi possono insorgere proprio a seguito delle errate esposizioni ai raggi del sole.

Ed è così infatti che, pertanto è da tempo che con l'arrivo dell'estate si ripropone l'annosa e tormentosa questione della tintarella: si, no, forse. Con il sole e la tintarella, infatti, sembrerebbe che il pericolo “correlato” sia sempre in agguato. E così tra i tanti "si", i troppi "no", ed i molti "forse", anche gli svariati "con cautela" sui quali è opportuno fare il punto e soffermarsi.

I tumori della pelle ed i melanomi, sono purtroppo sempre più sovente in agguato, pronti purtroppo ad attaccare la salute dell’uomo.

E allora, infatti, come comportarci se vogliamo coniugare le due cose, cercando da un lato di prendere la giusta tintarella ed una corretta esposizione al sole senza con ciò incorrere in errori che, come vedremo in seguito, potrebbero anche comportare effetti dannosi e negativi proprio per l’uomo stesso, come i tumori della pelle?

Ma allora, come cercare di prevenire, ed evitare tali potenziali errori?

Noi abbiamo intervistato (e chiesto il suo parere) uno stimato specialista medico pugliese, un medico studioso ed esperto, il dott. Pietro Forleo (foto), che è medico chirurgo e specialista in dermatologia e venereologia. Medico specialista dell’Asl in un recente passato, tra le altre il dottore Pietro Forleo è anche studioso specifico della materia ed è anche pubblicista, autore tra le altre, di numerose pubblicazioni aventi ad oggetto studi medici e specificatamente dermatologici che lo hanno reso di fatto particolarmente apprezzato tanto in campo nazionale quanto in quello internazionale. Il dottore Forleo è anche un docente e si dedica all’insegnamento, settore nel quale le sue peculiari lezioni a carattere medico e scientifiche, teoriche e pratiche sono molto apprezzate e richieste da numerosi istituti e centri di formazione.

Dottore Forleo, ma allora l’esposizione prolungata ai raggi del sole, oggi, fa bene o fa male?

«Una giusta esposizione al sole può essere utile; mentre una esposizione prolungata soprattutto nelle ore “sbagliate” non fa certamente bene. E’ assolutamente importante utilizzare i filtri solari a protezione generalmente molto alta soprattutto se l’esposizione avviene nelle ore in cui il sole batte particolarmente molto forte sula cute».

Chi deve prestare, ancor più, particolare attenzione nell’esposizione prolungata ai raggi solari?

«Attenzione assolutamente a soggetti come i bambini, gli anziani, a chi ha la cute chiara o abbia problemi patologici cutanei e non. In tutti questi soggetti, infatti in particolare, l’esposizione prolungata e non ai raggi del sole in genere, ma anche e soprattutto nelle ore sbagliate e per di più senza adeguate protezioni, risulta assolutamente dannosa ancora di più».

Allora dottore Forleo, dalle sue parole sembrerebbe emergere purtroppo chiaro il concetto secondo il quale una errata esposizione ai raggi solari, è dimostrato scientificamente può generare l'insorgere di tumori alla pelle. Il Melanoma è uno tra tutti. Ce ne può parlare?

«Certamente: il melanoma è un tumore maligno che può dare origine a metastasi per via ematica e linfatica. I melanociti formano i nevi i quali possono trasformarsi in melanoma. Tuttavia quest’ultimo può insorgere improvvisamente anche senza la formazione di un nevo. E’ importante quindi una giusta prevenzione medica sottoponendosi pertanto a specifici serrati controlli annuali, o semestrali in soggetti maggiormente a rischio.

Dobbiamo affermare, purtroppo, che si tratta di un tumore in continua espansione anche in Italia. Tassi di incidenza 3-4 volte superiori, comunque, sono stati poi osservati in un recente passato in Australia, negli Stati Uniti ed in alcune popolazioni del Nord  Europa. Questo tumore rappresenta circa il 5% dei cancri cutanei e l' 1% dei tumori maligni. Dati questi, si badi bene, peraltro non proprio recentissimi e che in ogni caso sono purtroppo soggetti ad evoluzione costante e continua».

Solitamente a che età si manifesta il Melanoma?

«Si osserva solo eccezionalmente prima della pubertà (1%); la sua frequenza aumenta soprattutto dall'età di 20 anni, raggiunge un massimo tra i 40 ed i 50 anni per diminuire lentamente in seguito (età media: 48 anni). Le localizzazioni sono variabili, specialmente in funzione del tipo di melanoma, del sesso e della razza: complessivamente, nella razza bianca i melanomi, colpiscono gli arti inferiori nel 30- 40% dei casi, il tronco nel 20-30%, la testa nel 20-30%, e gli arti superiori nel 10-15% dei casi. L'arto inferiore è la sede più colpita dal melanoma nel sesso femminile, mentre nel sesso maschile è il dorso. Le piante dei piedi e le mucose sono le localizzazioni preferenziali nella razza nera».

Quali sono i fattori di rischio del Melanoma?

«I fattori  di rischio del melanoma sono soprattutto la predisposizione familiare, l'elevato numero di "nevi" (>20), la presenza di "nevi" congeniti e il fenotipo a pelle chiara. La constatazione che la melanina gioca un ruolo di fattore protettivo (come nel caso degli Australiani di origine anglosassone - la cui cute risulta essere molto chiara e ricca di efelidi - e per questo sono i più colpiti da questo cancro) e che la sua frequenza è più elevata nelle regioni equatoriali, fa sospettare il ruolo del sole nella genesi del melanoma. L'esposizione intermittente ed intensa, specie se in età giovanile, con insolazione delle parti che non sono regolarmente esposte come il tronco e gli arti, appare come un fattore favorente la comparsa dei melanomi. La neoplasia può insorgere ex novo (50-80% dei casi a seconda degli autori) oppure in associazione con un "nevo" (appunto il termine scientifico dei comuni "nei", ndr) melanocitico congenito o acquisito».

Ci può spiegare come si manifesta e come riconoscere i fattori per i quali si è in sospetta presenza di Melanoma?

«Inizia generalmente come una lesione maculosa o papulosa asimmetrica che poi, in tempi variabili, si trasforma in chiazza, placca o nodulo con tendenza, nelle fasi avanzate, all'ulcerazione. Per una corretta diagnosi clinica è necessario visitare tutta la cute e le mucose visibili con il paziente completamente spogliato e con una adeguata illuminazione. É necessario in particolare osservare con attenzione anche sedi che difficilmente il paziente osserva da solo, come gli spazi interdigitali e le punte dei piedi, il cuoio capelluto, le unghie, le regioni auricolari e i genitali. In ogni caso si suggerisce vivamente di evitare assolutamente il "fai- da- te" ed anzi rivolgersi immediatamente per un consulto, in caso di urgenze alle strutture sanitarie di pronto soccorso; oppure, negli altri casi, al proprio medico di base, e nello specifico, al proprio specialista dermatologo di fiducia».

E' possibile una diagnosi precoce per il Melanoma?

«La diagnosi clinica precoce può essere fatta attraverso la valutazione attenta e precisa di alcune caratteristiche morfologiche come la asimmetria, il colore, le dimensioni, le irregolarità dei bordi di un nevo e la crescita continua anche se lentamente di una lesione pigmentata».

Insomma dott. Forleo, può fornirci qualche consiglio pratico su modi e tempi di una corretta e sana esposizione ai raggi solari?

«Certamente. Infatti proprio per quanto ho riferito precedentemente, suggerisco e consiglio sempre di prendere con la massima cautela la tintarella: in maniera graduale e con una serie di indicazioni da seguire. Proteggiamo, innanzitutto, soprattutto la cute dei bambini dalle scottature (che sono, comunque, da evitare per tutti) ed evitiamo le esposizioni eccessive al sole, soprattutto se si ha la cute chiara (quella per intenderci che abbronza con difficoltà e che si scotta facilmente). Ma da evitare sono anche e soprattutto le eccessive esposizioni al sole per quelle pelli che presentano un gran numero di "nevi". Evitiamo le esposizioni al sole nelle ore centrali della giornata e proteggiamo la pelle anche con indumenti come cappelli e vestiti».

Dunque sulla base proprio di quanto spiegato dal dottore Forleo nel corso dell’intervista rilasciata al nostro quotidiano Quipuglia.it, emerge un quadro chiaro ed esaustivo. Poche (ma sane) regole da seguire dunque: che però, se correttamente seguite, certamente potrebbero risultare un pò più salutari ed in grado soprattutto di consentirci di prendere il sole di una stupenda e favolosa estate con forse anche maggiore tranquillità, più spensieratezza e meno preoccupazioni ma soprattutto con maggiore consapevolezza e con più conoscenza non solo dei pericoli (cui in ogni caso si può andare incontro) ma anche delle ‘dovute’ e necessarie precauzioni da prendere in esame per restare al riparo dai danni. Danni, per quanto possibile da tenere rigorosamente a debita distanza.

E allora, buona estate 2015 e tanto buon sole (ma soprattutto sano) a tutte e a tutti.

 

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Nella foto: MEDICO E STUDIOSO: IL DOTTORE PIETRO FORLEO.


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